Attività e servizi
Come si distingue un giocattolo sicuro?
Quali sono gli standard di sicurezza che devono essere rispettati?
Quali informazioni sono riportate nell’etichetta di un giocattolo?
Come si può capire se un giocattolo è adatto all’età di un bambino?
Quali sono gli obblighi del fabbricante?
Cos’è un giocattolo?
E’ qualsiasi prodotto concepito o manifestamente destinato ad essere utilizzato ai fini di gioco da minori di quattordici anni. Non sono considerati giocattoli i prodotti elencati nell'Allegato I del D.Lgs 54/11, che disciplina la materia.
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Come si distingue un giocattolo sicuro?
Controllare che sulla confezione compaiano in maniera visibile, leggibile, indelebile e soprattutto in lingua italiana:
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Quali sono gli standard di sicurezza che devono essere rispettati?
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Quali informazioni sono riportate nell’etichetta di un giocattolo?
Una prima verifica sull’affidabilità di un giocattolo inizia dall’etichetta. Sulla confezione infatti deve essere scritta in lingua italiana in modo indelebile e leggibile la marcatura CE, la quale indica che il produttore si è impegnato a soddisfare tutte le norme di sicurezza previste dall’Unione Europea, il nome o la ragione sociale, nonché l’indirizzo del produttore e/o importatore del giocattolo, le avvertenze sulle fasce d’età consigliate e le precauzioni d’uso per la manutenzione e il montaggio e le avvertenze specifiche legate al tipo di giocattolo.
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Come si può capire se un giocattolo è adatto all’età di un bambino?
I giocattoli non adatti all’età del bambino possono essere pericolosi per la salute del bambino. Per i giocattoli non adatti a bambino sotto i tre anni d’età, deve essere riportato il simbolo 0-3 (fantasmino) e l’avvertenza “non adatto ai bambini di età inferiore a 36 mesi” accompagnati dall’indicazione di pericolo.
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Quali sono gli obblighi del fabbricante?
Prima di immettere il giocattolo sul mercato, il fabbricante o il suo mandatario deve apporre sul giocattolo la marcatura CE.
In questo modo il fabbricante attesta di aver eseguito tutti gli adempimenti necessari richiesti dalla Direttiva sulla Sicurezza dei giocattoli, infatti la marcatura CE dimostra che il giocattolo risponde a tutti i requisiti essenziali di sicurezza e che è stato sottoposto a tutte le procedure di conformità secondo quanto indicato dalla normativa nazionale che recepisce le norme armonizzate comunitarie.
Il fabbricante apponendo la marcatura CE autocertifica, sotto la propria responsabilità, la conformità senza richiedere l'intervento di un organismo notificato. In caso di contestazione da parte degli Organi preposti ai controlli, il fabbricante del giocattolo deve fornire una dimostrazione oggettiva e documentale sulla sicurezza del suo prodotto. In particolare, deve preparare un fascicolo tecnico contenente le seguenti informazioni:
Quando il fabbricante non applica integralmente le norme armonizzate, il giocattolo può essere immesso sul mercato solo dopo aver ricevuto un attestato CE da parte di un organismo abilitato alla certificazione (organismo notificato).
Tale organismo effettua gli esami di laboratorio per verificare la rispondenza ai requisiti previsti dalla legge.
In caso di controllo, il fabbricante, deve fornire la seguente documentazione:
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E quelli del commerciante?
Il commerciante ha l’obbligo di immettere in commercio solo i giocattoli provvisti
I requisiti essenziali, indicati nell'Allegato II del D.Lgs 54/11, sono suddivisi in:
Requisiti generali
correlati alla concezione, costruzione e composizione del giocattolo. In particolare, il giocattolo deve essere privo di parti appuntite e taglienti, deve resistere agli urti e non provocare ferite in caso di rottura. Le parti smontabili, se ingerite, devono avere delle dimensioni da impedire il soffocamento. Inoltre, non deve contenere sostanze o preparati che possono diventare infiammabili, infatti i materiali con cui sono costruiti e le vernici utilizzate devono rientrare nei limiti di tolleranza biologica previsti e, nei giochi elettrici, la tensione di alimentazione non deve superare i 24Volt.
Rischi particolari
Infiammabilità
Proprietà chimiche
Proprietà elettriche
Igiene
Devono essere in stato di pulizia per evitare rischi di infezione, malattia e contaminazione
Radioattività
Non devono contenere elementi o sostanze radioattive
Quali sono le fonti normative che disciplinano la sicurezza dei prodotti elettrici?
Cosa stabilisce la Direttiva n. 89/336/CEE, relativa alla compatibilità elettromagnetica?
Quali informazioni deve contenere l’etichetta dei prodotti elettrici?
Cosa deve trovarsi all’interno della confezione del prodotto?
La marcatura CE garantisce la sicurezza del prodotto?
Quali sono le fonti normative che disciplinano la sicurezza dei prodotti elettrici?
Sono le seguenti Direttive della Comunità Europea:
La stessa tipologia di prodotti può essere ricompresa, dal punto di vista normativo, in più di una Direttiva o addirittura essere sottoposta a tutte e tre.
Il caso classico è dato da un elettrodomestico come il televisore sottoposto sia alla Direttiva sulla compatibilità elettromagnetica (Direttiva n. 89/336/CEE) che alla Direttiva bassa tensione (Direttiva n. 2006/95/CEE).
Una lampada fluorescente è, invece, sottoposta a tutte e tre: Direttiva n. 89/336/CEE, Direttiva n. 2006/95/CEE, Direttiva n. 92/75/CEE.
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Cosa stabilisce la Direttiva n. 89/336/CEE, relativa alla compatibilità elettromagnetica?
Si riferisce ad elettrodomestici, trasmettitori radio e televisivi, apparecchiature radiomobili, apparecchiature elettromedicali, apparati per illuminazione, lampade fluorescenti, macchine industriali, apparecchiature elettroniche per scopi didattici, apparati della tecnologia dell'informazione, ricetrasmittori CB e LPD, KIT per montaggio fai-dai-te (in quanto il Kit è destinato a essere convertito in apparecchio dall'utente), componenti con funzione intrinseca ai fini dell'utilizzatore finale.
Non copre, invece, i prodotti ritenuti non in grado di emettere perturbazioni elettromagnetiche potenzialmente pericolose per altri apparati, ed intrinsecamente immuni da perturbazioni elettromagnetiche, ad esempio: apparati radio utilizzati da radioamatori che non risultino disponibili sul mercato, apparati coperti da apposite direttive, lampade ad incandescenza, componenti elettrici e/o elettronici privi di una funzione intrinseca ai fini dell'utilizzatore finale".
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Qual è l’ambito di applicazione della Direttiva n. 2006/95/CEE, relativa ai prodotti elettrici a bassa tensione?
Si applica al materiale elettrico destinato ad essere utilizzato ad una tensione nominale compresa fra 50 e 1.000 volt in corrente alternata e fra 75 e 1.500 volt in corrente continua.
Sono esclusi dalla direttiva bassa tensione:
Che cosa prevede la Direttiva n. 92/75/CEE, relativa alla etichettatura energetica degli apparecchi di uso domestico?
E’ relativa all’obbligo di dare indicazione del consumo di energia e di altre risorse degli apparecchi domestici, mediante etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti.
Nel nostro ordinamento la Direttiva è stata recepita col D.P.R. n. 107/1998.
I prodotti costituenti l’ambito d’applicazione sono:
Quali informazioni deve contenere l’etichetta dei prodotti elettrici?
L’etichetta apposta sulla confezione del prodotto elettrico va letta attentamente.
È la carta d’identità del prodotto acquistato. Deve riportare il nome del fabbricante o dell’importatore, il marchio di fabbrica e l’indicazione del modello.
L’etichetta, a seconda delle caratteristiche tecniche dell’apparecchio, come la tensione (volt), la potenza (watt) ed eventualmente la classe di efficienza energetica.
La classe di efficienza energetica è obbligatoria per tutta una serie di prodotti elettrici (lampadine, lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie..) ed è riportata in una etichetta apposita, contraddistinta da 7 frecce di lunghezza crescente, ciascuna associata ad una lettera, dalla A (che indica i consumi più bassi) alla G (che indica i consumi più alti).
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Cosa deve trovarsi all’interno della confezione del prodotto?
All’interno della confezione del prodotto elettrico acquistato, deve trovarsi il foglio delle istruzioni o delle avvertenze d’uso per un corretto utilizzo redatte in lingua italiana.
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La marcatura CE garantisce la sicurezza del prodotto?
La marcatura CE non garantisce che il prodotto è sicuro. Il produttore tuttavia, apponendo tale marchio, attesta che il prodotto è conforme ai requisiti di sicurezza e alle procedure di valutazione di conformità contenute nelle direttive europee e può circolare liberamente nel territorio della Comunità. Il prodotto deve inoltre essere provvisto di: nome (o ragione sociale o marchio) del fabbricante o, eventualmente, dell´importatore, con relativa sede, stabilito nella U.E. Altri marchi sono ammessi purché non traggano in inganno o creino confusione con la marcatura CE, o lo rendano in qualche modo non visibile e leggibile. La marcatura CE ha validità anche per la conformità ad altre direttive che devono essere soddisfatte.
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Cosa si intende per prodotto tessile?
Quali sono le fibre tessili attualmente riconosciute?
Cosa si intende per etichettatura tessile?
Cosa deve contenere l'etichetta?
Quando l'etichetta non è obbligatoria?
Chi è tenuto ad osservare la legge?
Cosa si intende per prodotto tessile?
E' il prodotto che, allo stato grezzo, di semilavorato, lavorato, semiconfezionato o confezionato, è composto esclusivamente di fibre tessili (lana, cotone, lino, ecc.).
Sono assimilati ai prodotti tessili:
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Quali sono le fibre tessili attualmente riconosciute?
Le fibre tessili attualmente riconosciute sono indicate nell'allegato I del Regolamento (UE) n. 1007/2011 Solo le fibre individuate dal legislatore possono essere indicate nelle etichette dei prodotti tessili.
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Cosa si intende per etichettatura tessile?
Si intende l'insieme delle indicazioni che, ai sensi della normativa vigente, devono apparire su apposita etichetta su ogni capo di abbigliamento ed ogni prodotto tessile messo in commercio.
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Cosa deve contenere l'etichetta?
Informazioni relative alla composizione:
- l'indicazione della composizione fibrosa in ordine decrescente di composizione; il prodotto tessile composto da una stessa fibra può essere qualificato con il termine al "100%" o "puro" o "tutto" (esclusa qualsiasi altra espressione equivalente).
Le informazioni facilmente leggibili e visibili e apposte in lingua italiana
Nel caso di prodotti composti da due o più fibre specificare la percentuale di presenza di tutte le fibre contenute nel capo. Se le fibre non raggiungono l'85% del totale, è necessario indicare in ordine decrescente denominazione e percentuale di almeno due fibre presenti in maggiore percentuale, seguita dalla denominazione delle altre fibre, in ordine decrescente di peso.
Le altre fibre che rappresentano ciascuna meno del 10% del prodotto possono essere designate:
- con l'indicazione "altre fibre", seguita dalla percentuale globale
- con la loro denominazione a condizione che le composizione percentuale completa del prodotto sia chiaramente indicata.
Un prodotto tessile può essere qualificato “lana vergine” o “lana di tosa” quando è composto da fibra mai precedentemente incorporata in un prodotto finito, che non ha subito altre operazioni di filatura o feltratura che quelle richieste per la fabbricazione, né trattamento o impiego che abbia danneggiato la fibra stessa.
Le denominazioni “lana vergine” o “lana di tosa” possono essere usate anche per lana contenuta in una mischia quando la quantità di lana non è inferiore al 25%; in caso di mischia intima la lana è mischiata solo con un’altra fibra. In questo caso l'indicazione della composizione percentuale completa è obbligatoria.
Per i prodotti composti da due o più parti con diversa composizione fibrosa è necessaria un'etichetta che rechi l'indicazione della composizione di ciascuna delle due parti. Se una di esse non raggiunge il 30% del peso totale del prodotto non è obbligatorio etichettarla.
La fodera va sempre etichettata a parte.
Informazioni relative all’identità dell’impresa o del produttore:
l’indicazione dell’identità e degli estremi del produttore cioè marchio, denominazione/ragione sociale, sede riferimento del prodotto come numero articolo e/o lotto e/o codice a barre;
Informazioni relative alla manutenzione del prodotto.
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Come dev’essere l'etichetta?
L’etichetta può essere realizzata in cartone, tessuto o altro materiale e deve essere applicata al prodotto tessile mediante:
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Quando l'etichetta non è obbligatoria?
Non è obbligatoria l'etichetta quando:
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Chi è tenuto ad osservare la legge?
Sono tenuti al rispetto della legge tutti coloro che producono o commercializzano prodotti tessili, dalle materie prime al prodotto finito, inclusi gli importatori, i venditori ambulanti e i sarti confezionatori.
Cosa sono gli occhiali da sole?
Quali sono le responsabilità del rivenditore al dettaglio e/o ingrosso?
Come dev’essere l’etichettatura?
Cosa sono gli occhiali da sole?
Gli occhiali da sole rappresentano quei dispositivi destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità.
In particolare
Gli occhiali da sole:
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Quali sono le responsabilità del rivenditore al dettaglio e/o ingrosso?
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Chi è il fabbricante?
E’ colui che produce/importa il dispositivo di protezione
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Come dev’essere l’etichettatura?
Deve contenere:
La marcatura CE:
La nota informativa rilasciata dal fabbricante deve essere redatta in modo preciso e comprensibile e nella lingua ufficiale dello stato membro a cui è destinata e deve indicare:
Sicurezza generale prodotti (artt. 102, 113 codice consumo)
Guida alla corretta compilazione delle etichette di composizione dei prodotti tessili
Etichettatura dei prodotti tessili
Etichettatura calzature
Dispositivi Protezione Individuale
Giocattoli
Marcatura CE
Preimballaggi o imballi preconfezionati
Sicurezza apparecchiature e materiali elettrici a bassa tensione